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MONDO: lo sport si è digitalizzato e ora diventa predittivo

Non c’è azienda che oggi non si possa dire digitale, e questo è particolarmente vera nel campo dell’abbigliamento sportivo. Robin Thurston nel 2009 ha fondato insieme ad altri MapMyFitness, una delle prime app nel monitoraggio e condivisione dell’attività fisica. Oggi è il numero 1 della divisione digitale di Under Armour, brand dell’abbligliamento tecnico per football americano, corsa e ogni genere di sport. Dirige un team di 600 persone. Il salto in azienda è arrivato perché Under Armour è stata la prima a inaugurare una serie di acquisizioni di startup: negli ultimi 16 mesi ha comprato MyFitnessPal, Endomondo, MapMyFitness. Pochi mesi fa è stata la volta di Adidas, che si è portata in casa Runtastic, mentre a febbraio Asics ha rilevato Runkeeper. Complessivamente tre tra le aziende più note del pianeta in questo campo hanno speso più di un miliardo di dollari per entrare nel mondo delle app. All’appello manca Nike perché si è mossa prima: nel 2006 ha messo in piedi la piattaforma Nike Plus, prima per gli iPod poi per gli iPhone e infine Android. Oggi ha quasi 30 milioni di utenti.

Thurston ha spiegato che cosa sta succedendo nel mercato durante il Mobile World Congress di Barcellona: “C'è un aspetto social molto forte che oggi guida l'attività sportiva. La nostra comunità oggi complessivamente è fatta di 160milioni di persone. Condividono le loro performance nel network, ma anche sui social. Non tutti: c’è chi usa i dati soltanto per parametrarsi su se stesso e vedere i miglioramenti. Una cosa è certa: oggi si sceglie la marca delle scarpe da corsa, oppure il wearable, anche perché ha la community o la banca dati più ampia.” Under Armour insieme ad Htc ha realizzato HealthBox: uno scatolotto con al suo interno braccialetto che monitora passi, calorie, battito cardiaco, ore di sonno e riceve le notifiche dal telefono; fascia toracica per il battito e soprattutto una bilancia smart che dà conto dei progressi. Thurston ha aggiunto: “Cerchiamo di fare qualcosa di unico con Htc e nella compatibilità con i suoi smartphone, ma l’app per gestire il tutto è disponibile su ogni piattaforma.” Viene da chiedersi quale sia il ritorno in termini di business. “Noi abbiamo notato una grande crescita della conoscenza del brand, ma il modello di business si articola in 5 punti: pubblicità, servizi premium, licenza alla terze parti sul modello software as a service, vendita hardware, social commerce.” E poi è evidente che più si usano le app, più viene voglia di fare attività e più si compreranno scarpe, magliette e così via. Il manager di Under Armour afferma che “il prossimo passo sono gli insights. È il momento di lavorare su cosa possiamo dare all’utente: informazioni che possano aiutarlo nel pianificare l’attività. Stiamo lavorando con Watson, il supercomputer Ibm.” Watson analizzerà l’attività giornaliera, il sonno, il cibo consumato, i dati anagrafici, la frequenza cardiaca registrati sull’app UA e permetterà di avere feedback basati sul confronto anonimo con altre persone della piattaforma nelle stesse condizioni.