Estée Lauder Companies, ELC, ha lanciato una nuova app basata sull'intelligenza artificiale per aiutare le utenti di make-up ipovedenti. Il make up assistant voice-enabled, VMA, è una creazione “prima nel suo genere” basata sulla tecnologia AR e AI di Estée Lauder Companies. Utilizza istruzioni vocali per guidare gli utenti, offrendo feedback sull'applicazione uniforme e accurata del loro make-up. Utilizzando l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico, l'app identifica il trucco sul viso dell'utente e ne valuta l'uniformità e i confini. Quindi identifica e comunica eventuali aree che potrebbero richiedere maggiore attenzione. Secondo il servizio sanitario nazionale, più di 2 milioni di persone vivono con la perdita della vista. Di questi, 340.000 sono registrati come ciechi o ipovedenti. Estée Lauder Companies afferma che l'app VMA è stata sviluppata “in collaborazione con le persone ipovedenti” per contribuire a fornire loro maggiore indipendenza. “Siamo impegnati a creare soluzioni tecnologiche innovative che rendano il beauty davvero inclusivo per tutti”, ha dichiarato Michael Smith, chief information officer di ELC. “Siamo entusiasti di portare l'esperienza di mettersi il make up in modo indipendente a milioni di persone con problemi di vista. La tecnologia è uno strumento potente per promuovere l'inclusione e siamo lieti di essere i primi a lanciare sul mercato questa app pionieristica”. Monica Rastogi, direttrice esecutiva di ELC Regno Unito e Irlanda, per la rilevanza culturale aziendale, inclusione e diversità, ha aggiunto: “Come azienda, siamo profondamente impegnati a fare la nostra parte nella creazione di una beauty industry inclusiva. Il lancio del nostro Voice-Enabled Makeup Assistant è un passo importante nel nostro viaggio verso l'accessibilità del trucco per tutti, rimuovendo le barriere all'interazione con prodotti e servizi beuty.” L'app verrà lanciata inizialmente nel Regno Unito tramite l'Apple App Store e su esteelauder.co.uk. Un'ulteriore implementazione è prevista entro l'anno.
