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MONDO: brands e retailers confutano le accuse relative a prodotti chimici nei vestiti

 

Adidas, Gap, Disney e Burberry hanno confutato le affermazioni fatte da Greenpeace secondo cui i livelli chimici nell'abbigliamento per bambini supera i limiti legali. I grandi brand hanno messo in dubbio la base scientifica del report, chiamato "Un piccolo racconto sui mostri nel vostro cassetto”, pubblicato da Greenpeace East Asia dopo che il gruppo di difesa ambientale ha acquistato e testato dozzine di capi di abbigliamento per bambini dei grandi brand. Secondo le affermazioni del gruppo, alcuni capi contenevano livelli chimici più elevati di quelli riscontrati nell'abbigliamento per adulti, parlando di alto rischio in quanto i bambini piccoli spesso ciucciano e masticano i loro vestiti. Secondo il South China Morning Post, Gap ha confutato le affermazioni del gruppo, sostenendo per contro che i livelli chimici errano appena rilevabili. Un portavoce di Adidas ha dichiarato che le affermazioni di Greenpeace relative ad una componente chimica che può danneggiare il sistema nervoso ed immunitario, riscontrata in una delle sue scarpe è innocua e che il report “è privo di base scientifica.” Kate Lin Pui-yee di Greenpeace Hong Kong ha replicato affermando che le attuali leggi “sono insufficienti nel controllare l'utilizzo di questi fattori chimici nei tessuti, specialmente ad Hong Kong.” Vi sono restrizioni in Europa, Stati Uniti e Cina sull'uso di plastificanti ftalati nei giocattoli e nei prodotti per bambini ma non nell'abbigliamento.