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MONDO: il business legato alle app

 

Si è tenuto di recente l'Apps World 2014 North America, evento per fare il punto sulla difficile economia delle applicazioni mobili. Oggi che il mercato delle app é per lo più saturo, sviluppatori e start up in generale cercano di trovare nuove soluzioni per sopravvivere, conquistare nuove fette di mercato e soprattutto monetizzare le loro idee. Secondo uno studio condotto da Portio Reserach, nel 2013 sono state lanciate più di 82miliardi di apps. Un fenomeno in aumento che vedrà crescere i downloads fino a superare i 200 miliardi all'anno entro la fine del 2017.

Un dato interessante se si pensa che il 91% degli americani possiede uno smartphone, e di questo il 50% scarica dalle 6 -10 app a settimana. Un'abitudine resa possibile anche dal fatto che nel 2013 il 91% delle app disponibili sul mercato sono state gratuite e solo il 9% a pagamento. Quello del freemiun business app é una tendenza che va a vantaggio dei consumatori, ma a svantaggio dei developers, il 67% dei quali guadagna circa 500 dollari al mese per ogni app che costruisce. Un' alternativa sembra essere quella delle "app-in purchase", una startegia di business che permette di scaricare la app gratuitamente e di acquistare contenuti a secondo dalle esigenze. Una soluzione che però non piace molto ai consumatori. Pertanto é stata inventata l'opzione "try-before-you buy purchasing" che permette agli utenti di scaricare gratis la preview di un gioco, per esempio, provarlo e poi decidere se acquistarlo o meno. Un'altra tendenza è quella di far leva sull'advertising network. Stefano Sassu, General Manager di Ask Partner Network, ha dichiarato: “Oggi si parla molto di Native Adverstising: una forma di advertising online per cui ogni singola pubblicità viene creata in sintonia con la pagina o i contenuti del sito sul quale è ospitata. Facebook e Twitter sono stati i precursori di questo nuovo trend e stanno in qualche modo definendo le regole del gioco per l'intero mercato”.