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In UK nel 2025 hanno chiuso due locali del settore hospitality al giorno e il settore è più piccolo del 14,2% rispetto al pre-pandemia

Il settore dell’ospitalità in UK ha perso in media due locali al giorno nella prima metà del 2025, a causa di condizioni di mercato difficili e crescenti costi operativi. Lo rivela il nuovo Hospitality Market Monitor di CGA by NIQ e AlixPartners.

 

Secondo il rapporto, alla fine di giugno erano operativi 98.746 locali, ovvero 374 in meno rispetto all’inizio dell’anno. In media, si sono registrate 62 chiusure nette al mese, pari a un calo dello 0,4% nel numero totale di locali con licenza in Gran Bretagna.

 

Il settore è ora il 14,2% più piccolo rispetto a marzo 2020, quando è iniziata la pandemia. Negli ultimi cinque anni, ci sono state oltre 16.000 chiusure nette, con il settore della ristorazione indipendente che ha visto una riduzione del 22,7%.

 

Secondo il report, molte delle chiusure sono state causate dall’introduzione di nuovi costi del lavoro ad aprile, in particolare l’aumento dei contributi previdenziali dei datori di lavoro (NIC), delle tasse aziendali (business rates) e del salario minimo nazionale (National Living Wage).

 

Il monitor prevede anche una “nuova ondata di ristrutturazioni aziendali” nella seconda metà del 2025 a causa delle ulteriori pressioni

 

Il settore della ristorazione ha registrato un calo del 2,9% in un solo anno, mentre i locali come bar e pub sono cresciuti dell’1%. I dati sono coerenti con il CGA RSM Hospitality Business Tracker, che mostra come i pub gestiti abbiano superato in performance altri tipi di attività del settore

 

Karl Chessell, direttore di CGA by NIQ, ha commentato: “L’ospitalità è sotto il peso sproporzionato di inflazione e tassazione da anni, e i nostri ultimi dati mostrano come ogni nuovo costo aggiuntivo mandi altre imprese in crisi

 

Gli aumenti di NIC e salari non sono l’unica causa, ma sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso per molti operatori – in particolare i più piccoli. Il settore ha bisogno di un sistema fiscale più equo che supporti la crescita, stimoli i consumi e garantisca stabilità nel numero di locali”

 

La domanda dei consumatori sembra resistere, ma è probabile che nel breve termine assisteremo a ulteriori chiusure. In questo scenario, ci aspettiamo una polarizzazione crescente: i grandi player continueranno a crescere, acquisendo quote a scapito dei brand in difficoltà”

 

“Due locali che chiudono ogni giorno non sono solo una statistica: rappresentano il vuoto nei nostri centri cittadini e comunità. Le attività indipendenti, cuore pulsante del nostro settore, sono schiacciate da una tassazione ingiusta e da costi del lavoro in continua ascesa”

 

Il settore è in modalità sopravvivenza, gli investimenti sono fermi, e le imprese cercano solo di restare a galla