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USA: la spesa in experiential luxury cresce

L’experiential luxury sta prendendo piede nelle menti dei consumatori rispetto allo shopping discrezionale di beni costosi solo per il gusto di averli. Questa è la conclusione di uno studio sul “Luxe Redux: Raising the Bar for Selling of Luxuries” condotto dal Boston Consulting Group. Secondo Jean-Marc Bellaiche, senior partner, l’experiential luxury ora genera circa il 55% della spesa totale di lusso nel mondo e cresce di anno in anno più velocemente di quanto non crescano le vendite di articoli costosi. Il cambiamento è dovuto a quattro trend: - Modelli di consumo: i nuovi ricchi tendono a focalizzarsi prima sull’accumulare beni materiali, inizialmente prodotti long-lasting di brand famosi per passare poi ad acquistare nuove ‘esperienze’ – Demografia: i consumatori dei Paesi sviluppati, quali Europa, Stati Uniti e Giappone, che hanno guidato il boom del lusso negli anni ’90, non hanno più l’esigenza di cose nuove e ora spendono nelle ‘esperienze’ – Gen Y: questo gruppo si definisce più per ciò che ha fatto che per ciò che possiede, e sono attratti dal piacere istantaneo – Appagamento: le esperienze di lusso colmano i desideri dei consumatori che cercano un maggio senso di soddisfazione

La Cina resta il mercato del lusso con maggior crescita grazie al sempre maggior numero di milionari nel Paese, ha affermato Bellaiche che ha aggiunto che i 50 milioni di milionari attuali triplicheranno entro il 2020. “E’ un mercato mutevole… La ricetta per il successo degli ultimi anni non sarà la stessa per il futuro.” Le compagnie si devono reinventare. I luxury brand devono migliorare il marketing e fornire un’esperienza multichannel.