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CINA: Alibaba ha lanciato una nuova piattaforma AI in grado di riconoscere articoli di lusso contraffatti in 30-50 millisecondi

Alibaba ha lanciato una nuova piattaforma AI in grado di riconoscere articoli di lusso contraffatti in 30-50 millisecondi, 10 volte più velocemente di quanto ci si possa mettere a battere ciglio. La piattaforma AI di Alibaba è stata costruita dal suo “Turing Lab” e ruota attorno ad un database di oltre un milione di loghi che abbracciano diverse categorie di prodotti di lusso, il più grande database al mondo secondo GlobalTimes. La tecnologia utilizza i dati di oltre 13 miliardi di campioni di immagini e bloccherà il collegamento al prodotto di qualsiasi articolo sospettato di essere contraffatto con una precisione del 96%. L'industria dell'abbigliamento di lusso in Cina ha sfidato la tendenza pandemica ed è cresciuta di un sorprendente 48% poiché i consumatori cinesi non potevano più acquistare i loro prodotti all’estero a causa delle restrizioni di viaggio. Le vendite di lusso sulla piattaforma Tmall di Alibaba sono aumentate del 159% su base annua secondo il gigante dell'e-commerce. L'industria della contraffazione è cresciuta parallelamente ad essa, con 3,2 miliardi di sterline spesi per fake designer brands solo nel Regno Unito lo scorso anno, secondo i dati pubblicati da H&T Pawnbrokers. Gli sforzi per fermare la vendita di merci contraffatte online sono aumentati dopo che la crescita delle vendite online durante la pandemia ha portato aziende come Amazon ad introdurre misure rigorose. A giugno Amazon ha lanciato una speciale ‘Counterfeit Crimes Unit’ per reprimere le vendite illegali di prodotti contraffatti sotto la crescente pressione. Nuove misure sono state approvate dal Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti a gennaio, minacciando i retailer online come Amazon, Alibaba ed Ebay con severe sanzioni per la vendita di merci contraffatte illegali. Le misure vedranno le forze dell'ordine iniziare immediatamente a identificare le merci contraffatte vendute online e perseguirle attivamente con multe e potenzialmente “provvedimenti ingiuntivi”.