
Il Parlamento europeo ha annunciato l’adozione da parte dei legislatori di una serie di nuove regole volte a prevenire e ridurre i rifiuti tessili e alimentari nell’UE, comprese misure che richiedono ai produttori tessili di coprire i costi di raccolta, selezione e riciclo dei loro prodotti
L’annuncio rappresenta l’ultimo passo legislativo nella revisione della direttiva sui rifiuti dell’UE dopo l’adozione delle regole da parte del Consiglio europeo all’inizio di quest’anno
La Commissione europea aveva proposto la revisione della direttiva nel 2023 per affrontare il problema dei rifiuti nei settori alimentare e tessile, due dei comparti a maggiore impatto ambientale. L’UE genera ogni anno 12,6m di tonnellate di rifiuti tessili, tra cui 5,2m di tonnellate di abbigliamento e calzature, mentre solo il 22% dei rifiuti tessili post-consumo viene raccolto separatamente per il riutilizzo o il riciclo; il resto viene spesso conferito in discarica o incenerito. Inoltre, ogni anno nell’UE vengono sprecate quasi 60m di tonnellate di alimenti, per un valore stimato di €132b
In base alle nuove regole, gli Stati membri dell’UE saranno tenuti a istituire schemi di responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility o EPR) per il settore tessile, simili a quelli già in vigore per la gestione dei rifiuti da imballaggi, batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche. Gli EPR riguarderanno i produttori tessili e i marchi di moda che immettono prodotti tessili in un Paese dell’UE, inclusi coloro che operano tramite strumenti di e-commerce e aziende con sede al di fuori dell’UE
Gli EPR richiederanno ai produttori di coprire i costi di raccolta, selezione e riciclo dei loro prodotti, con tariffe dipendenti dal grado di circolarità e sostenibilità della progettazione, inclusi fattori come la durata d’uso dei prodotti tessili e la loro resistenza
I prodotti coperti dai nuovi EPR includeranno abbigliamento e accessori, cappelli, calzature, coperte, biancheria da letto e da cucina e tende, mentre gli Stati membri potranno anche istituire EPR per i produttori di materassi
Gli EPR dovranno essere istituiti dagli Stati membri entro 30 mesi dall’entrata in vigore della direttiva, mentre le microimprese avranno un anno aggiuntivo per conformarsi ai nuovi requisiti
La direttiva aggiornata introduce inoltre i primi obiettivi vincolanti a livello UE per la riduzione degli sprechi alimentari, con nuovi traguardi al 2030: ridurre del 10% i rifiuti derivanti dalla trasformazione e produzione alimentare (rispetto al periodo 2021–2023) e ridurre del 30% gli sprechi alimentari derivanti da vendita al dettaglio, ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie
Dopo l’entrata in vigore della direttiva aggiornata, gli Stati membri avranno 20 mesi di tempo per recepire le nuove norme nelle rispettive legislazioni nazionali